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Rituali e simbologie di Capodanno



L'anno nuovo viene immaginato come un bambino allegro e capriccioso. Burlone e ficcanaso  sparge doni a piene mani,  passando velocissimo di casa in casa. E' a lui che si brinda, alle promesse di momenti felici che vorrà lasciarci. Viceversa, l'anno vecchio è  visto come un vegliardo brutto, gobbo e storto che se ne va, viene cacciato via in malo modo con tutti i guai che ci ha procurato. Per accelerare la sua fuga viene accompagnato, allontanato e spaventato da scoppi di petardi, mentre ci si accattiva il favore del  nuovo arrivato con colori, candele, fuochi e doni. In questa notte un pò folle si osservano con attenzione gli eventi poiché se ne possono trarre molti auspici, e soprattutto, si rispettano i rituali propiziatori per attrarre a sé la fortuna, anch’essa a passeggio in questa notte, a guardare qua e la dove tornare nel corso dell’anno nuovo…  Si dice ad esempio, che chi canta a capodanno, canterà tutto l'anno, stessa cosa vale per chi piange, ride, balla o lavora. Per questo motivo ci si fa trovare in piena festa, ben vestiti, davanti ad una tavola riccamente imbandita, circondati in allegria da amici e parenti. Per attirare l’attenzione della Dea Bendata e del felice Popolo Invisibile, ci si circonda in questo momento specialissimo, di oggetti, colori, cibi invitanti. Tutto dev’essere bello, piacevole, attraente, sia per noi che per Loro…


ll Piccolo Popolo di cui ricerchiamo l’amicizia ed i doni, apprezza tutto quanto c’è di meglio in sapori, colori e profumi, compatibilmente con le loro preferenze. Anche se non mangeranno il nostro cibo sul piano fisico, saranno attratti dal suo richiamo e si nutriranno delle sua componente “astrale”. In questi momenti di festa, attratti dalla nostra euforia, sono più che  mai vicini alle nostre tavole, alle nostre case e, se affascinati e allettati da ciò che gli offriamo,  non esiteranno a lasciarci i loro doni in cambio. Queste creature meravigliose, proprio perché sono “elementali”,  rispondono al richiamo, all’attrazione fatale che gli giunge appunto dal regno o dell’elemento a cui appartengono: terra, fuoco, aria ed Acqua.


I cibi e la fortuna

Oltre al menù di Capodanno, generalmente molto ricco, che varia da una regione all'altra, ci sono i cibi “cult” che si tramandano da sempre.

La fortuna, e dunque anche il danaro e, l’oro, come abbiamo visto, è qualcosa che si attrae, e da sempre si dice che il simile attrae il simile, ed ecco che si mangiano le tradizionali lenticchie, simbolo del danaro che entra in casa, perché sono come piccole monete, perfettamente rotonde e piatte. Simbolicamente tengono lontana la povertà.

Lo zampone o il cotechino di maiale, cibo caldo, grasso, speziato, piacevole al palato, sontuoso sulla tavola, è auspicio di prosperità, sazietà, di buon cibo nutriente e sensuale che non mancherà per tutto l'anno... E’ il rituale che allontana lo spettro della fame e della carestia. L’uva, così succosa, zuccherina, nei suoi grappoli turgidi e colorati rappresenta l’abbondanza. Per il suo simbolismo sacro, offerta con il grano a Dio nella Messa come: “frutto della terra e del lavoro dell’uomo” rappresenta i desideri che si realizzano, le grazie ricevute

Sono ritenuti portatori di fortuna tutti i frutti rossi e quelli che che si sviluppano all’interno di un guscio robusto, solido, che li protegge dagli attacchi esterni. Particolarmente favoriti sono i gusci spinosi o legnosi. Altri portafortuna sono i frutti con abbondanti chicchi, soprattutto se sono dolci e succosi. La magia funziona per similitudine e dunque, per analogia, il guscio che ha protetto il frutto,  proteggerà con la sua forza la persona che lo possiede. Frutti portafortuna sono dunque le noci, le nocciole, le pigne, le castagne ed anche le ghiande. Meravigliosi talismani sono, dall’antichità più remota, i melograni, al cui interno i chicchi, rossi e lucenti, sembrano gioielli scintillanti racchiusi in uno scrigno. Preziosa è l'uva, il grano ed il riso.. Belli a vedersi ed efficaci portafortuna sono i peperoncini rossi, il loro effetto scaramantico si sintetizza nel colore rosso, nel loro fuoco interno, e nella forma appuntita che come il cornetto è capace di lacerare, smontare e distruggere il cosiddetto “ malocchio”. Mazzetti e ghirlande di peperoncini sono belli e colorati per le decorazioni, e sempre più spesso spuntano a sorpresa anche nei bouquet da sposa… Per richiamare in modo irresistibile il danaro, appendete dietro alla porta, dalla parte interna, un sacchetto con delle monete dorate, vanno bene anche quelle di cioccolato avvolte nella stagnola dorata.


Le scarpette della sposa.

Volete sapere se incontrerete il vostro fidanzato nel nuovo anno, sposandolo prima del prossimo Capodanno? A mezzanotte mettetevi davanti alla porta di casa (restando all'interno della casa) e buttate in aria le vostre scarpe: se cadranno entrambe con la punta verso di voi, non vi sposerete; se cadranno una con la punta verso l'interno e una con la punta verso l'esterno, troverete un fidanzato, ma non vi sposerete subito; se le punte saranno entrambe rivolte verso la porta, il prossimo sarà l'anno del vostro matrimonio


Rituale di prosperità. Se non vi bastano le tradizionali lenticchie portasoldi, fate questo rituale. Preparate il solito tavolo, ma sopra il panno bianco mettete un quadrato di tessuto dorato (si compra in un comune negozio di tessuti e scampoli, non costa molto e verso Capodanno si trova con facilità). Al centro ponete un oggetto d'oro e, vicino, un simbolo religioso a vostra scelta: l'oggetto d'oro indicherà la ricchezza, l'oggetto religioso indicherà che avete bisogno di soldi, ma che i soldi non sono il fine della vostra vita. A lato dei due oggetti mettete due candele dorate. Subito sotto i due oggetti ponete una scatola di cartone con coperchio (vanno benissimo le scatoline colorate per imballare regali).


A San Silvestro, tra le 21 e mezzanotte, accendete le due candele, poi battete sul coperchio della scatola con l'indice della mano destra, dicendo per sette volte: "Vieni a me, prosperità, d'oro la scatola si riempirà". Immaginate che la vostra scatola si riempia di monetine d'oro. Poi dite tre volte: "Grazie per il benessere che io avrò, con chi ha bisogno lo dividerò". Ricordatevi di donare parte del vostro denaro a chi ne ha bisogno, in opere di beneficenza. Gli antichi scritti asseriscono che in questo modo non dovrete soffrire mai la povertà.


Tratto dal sito spaziofatato e Giudittadembech

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