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La simbologia del Drago

Aggiornamento: 30 ago 2023


La simbologia del Drago Blog di Oroboro Shop
Drago di Fuoco

Le origini ctonie (sotterranee) del Drago, anche nel suo aspetto di serpente, lo associano in maniera del tutto naturale alla Grande Dea, di cui è una delle creature, allo stesso tempo amata e odiata. Il serpente -drago infatti, in quanto guardiano e possessore dei segreti della Terra e dei tesori che essa contiene, consente alla Dea Madre di provocare la fertilità, ma essa deve sempre incessantemente combatterlo per istigarlo a concederle i suoi tesori, così che possano beneficiarne tutte le sue creature. Il Drago è un simbolo comune a moltissime culture, spesso associato alle energie sotterranee terrestri, le così dette Linee del Drago appunto, ma anche, così come il serpente, alla saggezza e alla conoscenza nascosta, alla fecondità, al ciclo di nascita, morte e rinascita.


Quest'ultimo concetto è ben sincretizzato nella figura dell’Oroboro, serpente o drago che si morde la corda, motivo principalmente utilizzato nelle operazioni d’Alchimia, simbolo di trasmutazione della Materia bruta. L'Oroboro esprime l’idea che la fine e l’inizio si compenetrano, fanno parte l’uno dell’altro, così che esprimono l’idea della trasformazione, dell’evoluzione, della Grande Opera Alchemica applicata sia alla materia bruta che all’Individuo. La maggior parte delle culture ha considerato il drago come una creatura benevola che abita le grotte, i laghi, e il centro della terra. Antico simbolo di ricchezza, il drago simboleggiava il potere degli elementi, in particolare, quello della Terra, ma anche il tesoro del subconscio. Appare quando è necessaria un’iniziazione. Le ali sono il simbolo del suo dominio sull’aria e sulle forze psichiche ed esoteriche che vengono dalla sfera spirituale, ha il potere del fuoco e, col suo alito incandescente, brucia le impurità.

Può essere avvicinato soltanto dall’eroe che si è purificato dopo aver affrontato una serie di prove e rappresenta la meta della crescita interiore: la conoscenza perfetta del mondo spirituale e di quello materiale, Aldilà e Terra di Mezzo. Secondo i celti, dalle forze controllate dalle “Ossa del Drago” venivano fatti risalire alcuni poteri dei druidi: il comandare sulla terra e sulla nebbia, stato intermedio fra acqua e calore, vero respiro del drago che trasuda dal suolo; la nebbia che confonde e immobilizza il nemico. ll Drago è un mostro ibrido che investe tutti i territori dell’immaginario, sorge dal caos, sbuca alla luce dalle profondità della terra e delle acque profonde, e si installa su vette o valli isolate e nascoste, e negli antichi castelli, per dominare su timori e speranze dell’uomo. Il Drago è fondamentalmente un Guardiano.


Col progressivo distaccarsi della spiritualità dalle forze della Natura, e con il radicarsi delle religioni istituzionalizzate, in contrapposizione con la religiosità naturale primordiale, il Drago viene identificato col male, perdendo il vero significato che possedeva in origine. Con l'avvento del Cristianesimo, il Serpente e tutti gli animali tellurici, così come tutte le espressioni di Paganesimo che non riuscirono ad essere inglobate, divennero la rappresentazione del male, il Serpe, simbolo ancestrale di conoscenza, si trasformerà nell' oscura figura del maligno cristiano. Nonostante questa demonizzazione, durante il medioevo ritroveremo il simbolo del Drago in moltissimi stemmi araldici (casato Visconteo, il cui stemma è tutt'ora blasone di Milano) e in molte chiese cristiane, ad indicare la presenza di forti energie telluriche in zona.


Secondo la mitologia celtica, il Drago rappresenta le forze sotterranee e i poteri della terra e delle acque profonde, nascoste e rigeneratrici di vita, è talvolta rappresentato come un serpente d’acqua. Ci sono molti riferimenti a draghi o serpenti nei miti celtici. In molte occasioni i guerrieri Fianna hanno combattuto enormi draghi. Il drago era un simbolo che evocava in modo potente la buona sorte dei guerrieri, potevano anche apparire agli iniziati prima di una prova importante. I compagni del Dio, grifoni o mostri anguiformi, definiti solitamente 'coppia di draghi', figurano incisi come emblema sui foderi di spada dei guerrieri dell'espansione storica. Intarsiati talvolta di filo d'oro, accompagnano i guerrieri di ventura nelle loro peregrinazioni attraverso l'Europa nella ricerca della 'buona morte', che li renderà eroi simili agli dei.


Si racconta che in origine i Druidi, appresero la loro arte magica nelle Isole a Settentrione del Mondo. Queste isole erano situate nell’Altromondo, oltre le Acque:

Qui “… non c’è né terra, né acqua, né aria allo stato puro, ma una specie di miscuglio dei tre elementi, dove terra, acqua e aria sono mescolati come fossero tutti riuniti. L’Altromondo non è misurabile, è un eterno presente e un mondo di illusioni”.


Il dio che governa queste terre è Crono (signore del Tempo); è assopito, poiché queste terre sono senza tempo. Il quinto elemento, il fuoco, non esiste ancora, e quindi “nulla può essere plasmato”. Tutto rimane inerte, in uno stato chiamato “del sogno eterno”. I Tuatha Dé Danann, popolo della Dea Dana, andarono nella regione Iperborea, ad imparare la magia, le scienze, il druidismo, la saggezza e l’arte, nelle quattro città principali Falias, Gorias, Murias, Findias, ove risiedevano i quattro Druidi guardiani Morfesa, Esras, Uiscias, Semias, trasmettitori di scienza e conoscenza. Al loro ritorno portarono quattro oggetti sacri:


Da Falias la Pietra di Fail (Lia Fail "Pietra del destino"), dell'elemento Terra

Da Gorias la Lancia di Lugh (Sleá Bua, "Lancia di vittoria"), dell'elemento Aria

Da Murias la Spada di Nuada (Claím Solais, "Spada di Luce"), dell'elemento Fuoco

Da Findias il Calderone di Dagda (Coire an Dagdae), dell'elemento Acqua.

La parte finale “as” significa “esterno”, “al di fuori”, e significa essere nel mondo senza tempo.


È significativo che per giungere in queste terre, si debbano attraversare acque tempestose; queste, infatti, rappresentano l’interiorizzazione delle nostre emozioni (la Luna), e attraversarle significa andare incontro all’oblio; qui ci si deve scontrare con il “Guardiano della Soglia”, un drago minaccioso che punisce coloro che non sono ancora in grado di intraprendere questa via.

Poiché precedono la forma, le acque rappresentano la Vita nel significato più alto del termine. Si può rimanere prigionieri della corrente che trascina dove vuole. L’acqua è quell’impulso che ci porta verso il basso, in uno stato passivo, e per vincerla si deve anteporre la parte attiva del nostro fuoco che indirizza la sua Volontà (quindi la propria Individualità), verso la Forza interiore.


I druidi officiavano presso i nemeton (santuario, tempio) ossia le foreste, e all’inizio di ogni rituale proferivano queste parole: “Nemora alta remotis incolitis lucis” Abitate santuari profondi, in foreste remote. I luoghi prescelti erano centri particolarmente carichi di forza magnetica, uniti da una linea situata sui meridiani della Terra. Mediolanum (Milano), che significa “centro di perfezione”, era collegata, ad esempio, a New Grange (Irlanda), Carnac (Francia), Stonehenge (Inghilterra) e a Delfi (Grecia).

I draghi della tradizione celtica rappresentano i guardiani delle nostre potenzialità, e di quello che abbiamo “ereditato” da lontano. Questi ci permettono di avere una chiave in più per conoscere noi stessi. Sono lo specchio del nostro Cosmo interiore e rappresentano i “guardiani dei Templi”:


Il drago di terra Rappresenta il Subconscio. Oggetto sacro: Pietra di Fail Punto cardinale: Ovest Colore: Nero Stagione: Fomhar (Autunno) Pianta: Pioppo bianco Giorno: Equinozio d’autunno È il custode dei tesori nascosti nei tumuli sepolcrali, ed è ancora assopito, perché aspetta il risveglio della fine dei tempi. Rappresenta la coscienza che si sta risvegliando e il viaggio dell’anima tra una trasmigrazione e l’altra. Il drago d'acqua Rappresenta l’Inconscio. Oggetto sacro: Calderone di Dagda Punto cardinale: Nord Colore: blu Stagione: Geimhereach (Inverno) Pianta: Abete bianco Giorno: Solstizio d’inverno È alla soglia dell’Altromondo, e ci guida verso il Mondo Sotterraneo. L’Inconscio che vede il sorgere della consapevolezza dei desideri irrisolti. Le potenzialità della psiche umana vengono sorvegliate dal drago, per impedirci di usarle in modo inappropriato. Simboleggia anche la trasmutazione e la profondità di sentimento.


Il drago di fuoco Rappresenta l’Io, la Coscienza del Sé. Oggetto sacro: Spada di Nuada Punto cardinale: Sud Colore: Rosso Stagione Samhradh (Estate) Pianta: Erica Giorno: Solstizio d’estate È il Fuoco Interiore, NWYRE (Kundalini), che circola nei centri psichici del corpo umano (Chakra). È colui che ci risveglia al nuovo Cammino palingenetico. I poteri interiori sono pericolosi, pertanto questo drago ci appare minaccioso per metterci in guardia; dobbiamo risalire i gradini della piramide senza affrettare il passo. Il drago d'aria Rappresenta la Super-coscienza. Oggetto sacro: Lancia di Lugh Punto cardinale: Est Colore: Verde Stagione: Earrach (Primavera) Pianta: Ginestra Giorno: Equinozio di primavera Risveglia i livelli più alti della Coscienza e viene associato al Fulmine e al Tuono. Chi è alla ricerca dell’Illuminazione, riesce a trovarla, ma ad un livello superiore. L’Ispirazione è magica, perché ci mette a diretto contatto con l’Astrale. È il drago che ci può apparire anche nei sogni.


Rappresentano le quattro Opere alchemiche della Nigredo, Viriditas, Albedo e Rubedo, egregiamente spiegate dal Gentili nel suo libro “La Luce di Kemi, le Fonti dell’Alchimia”, edito da Kemi Hator (Milano – ristampa del 1992).

Questi Draghi sono a guardia dei loro tesori, e riuscire a vincerli, significa compiere la propria trasformazione, la via di trasmutazione interiore che porta all’equilibrio del se. Compiere questo cammino è pericoloso, se non si è più che preparati. Vi sono 3 stadi principali (secondo gli antichi sacerdoti), che l’individuo deve superare durante il proprio cammino verso il rinnovamento dell'anima:


Fase di regressione o morte iniziatica, durante la quale ci si spoglia di tutti gli stereotipi della vita moderna, per apprendere le arti druidiche.

Fase di rinascita, durante la quale ci si appropria delle conoscenze degli Avi. I Totem ci guidano alla contemplazione della Natura.

Fase della rivelazione, durante la quale si completa la formazione iniziatica per procedere lungo il cammino palingenetico.


I Draghi ci aiutano ad attraversarli, a patto che siano gli Uomini a volerlo, a porre la propria Volontà (superiore) al servizio del divino che risiede in ogni dove.


Articolo tratto dal sito Chridhe Gaidhlig Cuore Gaeli

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